Quante volte ci siamo chiesti “ma perchè non facciamo qualcosa per analizzare con gli amici, il pubblico, i clienti, che cosa succede nella denominazione di ricaduta del Barbaresco e del Barolo? Di quella parte di mercato, ossia, che per numero di bottiglie vendute rappresenta largamente la maggioranza.
A forza di chiedercelo siamo entrati in un loop machiavellico, dal quale possiamo uscire in un solo modo: una degustazione ragionata, ampia e guidata sul mondo del Langhe Nebbiolo nella zona del Barolo e del Barbaresco. Escludendo quindi, per una sorta di nostra coerenza mentale, tutto ciò che avviene sotto quelle denominazioni sulla sponda del Roero e al di fuori dell’areale delle docg nobili, ed anche (un po’ a malincuore, in verità) quei vini che pur in zona rivendicano la doc Nebbiolo d’Alba.
Con queste premesse, ci apprestiamo quindi ad affrontare con voi il seguente ruolino di marcia
Team “Barbaresco”
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Gabriele Morra, ’22 (Neive)
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499, Sorì del Mattino ’22 (Treiso)
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Castello di Verduno ’23 (Barbaresco)
Team “Barolo”
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Ghëddo, ’22 (La Morra)
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Diego Morra, il Sarto ’22 (Verduno)
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Barale Fratelli, ’23 (Barolo)
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Gianluca Colombo ’22 (Roddi)
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Ferdinando Principiano, ’23 (Serralunga)
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Francesco Rinaldi, ’22 (Barolo)
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Livia Fontana, ’23 (Castiglione Falletto)
contributo: 25 euro
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Degustare è un’arte, l’arte è vita, e la vita è amore. E gli enopatici lo fanno meglio, da sempre.